
Comunicato Stampa n. 12 - Festa della Donna: sono 7.527 le imprese femminili ferraresi nel 2024
Ferri: “Diamo alle donne la fiducia che meritano, affinché possano misurarsi fino in fondo con le sfide dell’economia globale mettendo a frutto le loro abilità di fare rete”
CAMERA DI COMMERCIO, FESTA DELLA DONNA: SONO 7.527 LE IMPRESE FEMMINILI FERRARESI NEL 2024 (IL 23,5% DEL TOTALE). PIÙ DELLA MEDIA REGIONALE (21,1%) E DI QUELLA NAZIONALE (22,2%)
Fiscaglia (25,7%), Masi Torello (25,4%) e Vigarano Mainarda (24,8%) i Comuni con il più alto tasso di femminilizzazione. Danno lavoro al 18% di tutti gli addetti del settore privato, generando un valore aggiunto di 2,1 miliardi di euro
In provincia di Ferrara sono 7.527 (il 23,5% del totale) le imprese femminili registrate alla fine del 2024, quota più elevata della media regionale (21,1%) e di quella nazionale (22,2%). 47 unità in meno rispetto al 2023 (il calo del 2023 era stato di 118), con una concentrazione stabile nel tempo che registra contrazioni nel Commercio e in misura più contenuta in Agricoltura. Fiscaglia (25,7%), Masi Torello (25,4%) e Vigarano Mainarda (24,8%) i Comuni con il più alto tasso di femminilizzazione, a Jolanda di Savoia (19,5%) l’indice più basso. È quanto emerge dall’indagine condotta dall’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio sui dati del Registro imprese.
"Il mettersi in proprio di tante donne – ha sottolineato il presidente della Camera di commercio di Ferrara e Ravenna, Giorgio Guberti - non rappresenta solo una chiave per l’affermazione personale e professionale, ma, soprattutto, è un fattore fondamentale di crescita e di sviluppo dell’intero territorio. Le donne ferraresi e ravennati giocano un ruolo determinante per la crescita economica e sociale, non si arrendono davanti alle difficoltà e, anche in questa fase critica, si stanno rivelando delle vere combattenti. Ma siamo ancora lontani dall’obiettivo di creare una cultura del lavoro e un ambiente professionale amico delle donne, attento alle loro esigenze, capace di accogliere e valorizzare le loro capacità. La Camera di commercio di Ferrara Ravenna - ha concluso Guberti - è pronta, insieme al Comitato imprenditoria femminile e alle Associazioni, a sostenere le donne nel loro percorso, dall'idea alla nascita dell'impresa, anche partendo dal mondo della scuola, per scoprire e orientare in anticipo le giovani vocazioni imprenditoriali".
"I dati – ha sottolineato Gisella Ferri, vice presidente del Comitato imprenditoria femminile della Camera di commercio di Ferrara Ravenna – non devono distrarci dall’obiettivo principale: quello di creare una cultura del lavoro e un ambiente professionale amico delle donne, attento alle loro esigenze, capace di accogliere e valorizzare le loro capacità. Se alla politica spetta il compito di abbattere gli ostacoli per una completa realizzazione dei loro progetti di vita – ha concluso Gisella Ferri - alle donne, soprattutto giovani, chiediamo di superare scoraggiamenti e di intraprendere, con determinazione, la via dello studio, delle università, della specializzazione, della formazione professionale e dell’impresa".
Tante le imprese femminili giovanili e straniere. L’andamento è determinato in particolare dalla movimentazione delle imprese femminili giovanili e straniere. A fine 2024 le imprese a cui è possibile attribuire i caratteri di under 35 femminili erano 690 (28 in meno rispetto al 2023) pari al 9,2% delle imprese in rosa ferraresi. Una quota ancora ridotta, ma più elevata rispetto allo stesso indicatore riferito alle non femminili (7,0%). Sono concentrate in quattro divisioni di attività: pesca e acquacoltura (14,1%) e commercio al dettaglio (12,6%) con quote in lieve contrazione, mentre per ristorazione (10,4%,) e servizi per la persona (15,7%) l’incidenza risulta in aumento rispetto allo scorso anno. Alla stessa data, le imprese femminili straniere sono risultate 915 pari all’12,2% del totale delle imprese rosa ferraresi (l’incidenza per le non femminili straniere si ferma al 11,4%). Sono diffuse, in particolare, nel Commercio al dettaglio (21,6%, circa 1 su 5) e nella Ristorazione (18,5%), negli altri Servizi per la persona, parrucchiere centri estetici (11,5%). A distanza seguono i Lavori di costruzione specializzati (5,5%), il Commercio all’ingrosso (4,8%) e la Confezione di articoli di abbigliamento (4,2%), con incidenze tutte in diminuzione rispetto al 2023. Le imprese femminili di donne nate all’estero in tredici anni sono sempre risultate in aumento, con una variazione percentuale più intensa (+87,1%) rispetto alle straniere non femminili (+54,1%), anche se in termini assoluti la crescita in questo caso è più che doppia (+980 contro +426 riferite alle imprese straniere rosa). La tendenza positiva si era fermata nel 2022, ma ha poi ripreso forza e anche quest’anno, sempre al netto delle chiusure d’ufficio, le iscrizioni (110) sono state superiori alle cessazioni non d’ufficio (84), con un saldo in pressoché costante rispetto al 2023.
Nuove imprese femminili in crescita nei servizi anche meno tradizionali. Al lordo delle operazioni di chiusura d’ufficio che, nel 2024, hanno riguardato solo sette imprese femminili, i cali delle consistenze si concentrano in alcuni settori, primo fra tutti il Commercio, comparto dove la consistenza di imprese femminili si riduce di 56 unità (contrazione più contenuta dello scorso anno quando mancavano all’appello 81 unità), e anche al netto delle contenute chiusure d’ufficio, il saldo rimane negativo. La riduzione della voce agricoltura, silvicoltura e pesca (-37) è il risultato di due trend opposti, a fronte del calo delle attività puramente agricole (-42), continuano a crescere quelle della pesca (+5). A determinare la contrazione complessiva, ma con variazioni negative molto meno pesanti, sono anche l’Industria manifatturiera (-12) e in misura ancora più ridotta l’Istruzione (-3), i Servizi di informazione e comunicazione (-2), la Sanità e assistenza sanitaria (-2) tutti ambiti, fatta eccezione per l’industria, dove la presenza femminile è superiore alla media. In controtendenza, provano a compensare le diminuzioni i Servizi turistici di alberghi e ristorazione (+25), le Attività professionali, scientifiche e tecniche (+17) e le Altre attività di servizi (+14), settore dove la concentrazione di imprese rosa si avvicina al rapporto di due unità su tre. Volendo accorpare i trend dei vari settori, si può notare come il trend negativo sia circoscritto a settori più tradizionali, mentre i servizi destinati al consumatore finale (+38), diversi dal commercio, e quelli orientati alle attività produttive hanno tenuto (+20), ampliando la loro consistenza.
Start up innovative. L’analisi della presenza femminile tra le star up innovative rileva un’incidenza che raggiunge il 23,5%, mantenendo così inalterata la quota rilevata per la totalità delle imprese registrate e colloca Ferrara al 10° posto nella graduatoria nazionale delle province.
La forma giuridica. La diminuzione delle imprese femminili è diffusa in tutte le tipologie, fatta eccezione per le società di capitale cresciute di 49 unità. In termini assoluti il saldo peggiore rimane quello delle imprese individuali che hanno interrotto il trend positivo degli ultimi anni (-68 unità pari al -1,4%, in peggioramento rispetto al 2023), mentre in termini relativi la diminuzione più accelerata è stata quella delle cooperative (-8, -12,5%). Per quanto riguarda le società di persone, la contrazione in termini percentuali è simile a quella delle imprese individuali, anche la diminuzione assoluta è ben più ridotta (-15, -1,3%). Alla fine del 2023 le imprese femminili ferraresi risultano ancora costituite per la gran parte da imprese individuali (64,4%), quindi da società di capitale (18,2%), quota in aumento, poi da società di persone, stabili al 15,7% del totale e infine da cooperative e consorzi, che sono pari solo al 1,7% delle imprese in rosa.
La sopravvivenza a dieci anni. Nei primi sei anni di vita la perdita annuale delle imprese femminili nate nel 2014 risulta più elevata rispetto al dato dell’intera struttura produttiva locale, negli anni successivi i tassi si riducono e si avvicinano senza mai diventare significativamente meno pesanti. Dopo 10 anni, il 44,6% delle imprese rosa risultano ancora attive nel 2024, con un’incidenza inferiore quasi tre punti rispetto al dato complessivo, ma migliore a quanto registrato per le nate nel 2013 (38,9%).
Addetti e valore aggiunto. In provincia di Ferrara, le imprese femminili danno lavoro al 18% di tutti gli addetti del settore privato, generando un valore aggiunto di 2,1 miliardi di euro.
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