
Comunicato Stampa n. 12 - Festa della Donna: sono 7.828 le imprese femminili ravennati nel 2024
Bandoli: “Sono tante le donne ravennati che hanno avuto la capacità di trasformare fattori di svantaggio in elementi di competitività, riuscendo ad anticipare i fattori di novità del mercato”
CAMERA DI COMMERCIO, FESTA DELLA DONNA: SONO 7.828 LE IMPRESE FEMMINILI RAVENNATI NEL 2024 (IL 21,3% DEL TOTALE), PIÙ DELLA MEDIA REGIONALE (21,1%) E DI POCO INFERIORE A QUELLA NAZIONALE (22,2%)
Cervia (23,1%), Ravenna (22,9%) e Fusignano (22,5%) i Comuni con il più alto tasso di femminilizzazione. Danno lavoro al 16% di tutti gli addetti del settore privato, generando un valore aggiunto di 2,7 miliardi di euro
In provincia di Ravenna sono 7.828 (il 21,3% del totale, nel 2014 erano al 20,2%) le imprese femminili registrate alla fine del 2024, quota più elevata della media regionale (21,1%) e di poco inferiore a quella nazionale (22,2%). 23 unità in meno rispetto al 2023 (dato in crescita nel 2023 con +32 aziende). Cervia (23,1%), Ravenna (22,9%) e Fusignano (22,5%) i Comuni con il più alto tasso di femminilizzazione, il più basso nel Comune di Bagnara di Romagna (16,2%). È quanto emerge dall’indagine condotta dall’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio sui dati del Registro imprese.
"Il mettersi in proprio di tante donne – ha sottolineato il presidente della Camera di commercio di Ferrara Ravenna, Giorgio Guberti - non rappresenta solo una chiave per l’affermazione personale e professionale, ma, soprattutto, è un fattore fondamentale di crescita e di sviluppo dell’intero territorio. Le donne ferraresi e ravennati giocano un ruolo determinante per la crescita economica e sociale, non si arrendono davanti alle difficoltà e, anche in questa fase critica, si stanno rivelando delle vere combattenti. Ma siamo ancora lontani dall’obiettivo di creare una cultura del lavoro e un ambiente professionale amico delle donne, attento alle loro esigenze, capace di accogliere e valorizzare le loro capacità. La Camera di commercio di Ferrara Ravenna - ha concluso Guberti - è pronta, insieme al Comitato imprenditoria femminile e alle Associazioni, a sostenere le donne nel loro percorso, dall'idea alla nascita dell'impresa, anche partendo dal mondo della scuola, per scoprire e orientare in anticipo le giovani vocazioni imprenditoriali".
"Sono tante le donne ravennati – ha dichiarato Antonella Bandoli, presidente del Comitato imprenditoria femminile della Camera di commercio di Ferrara Ravenna - che hanno avuto la capacità di trasformare fattori di svantaggio (pregiudizi e retaggi culturali) in elementi di competitività, riuscendo ad anticipare i fattori di novità del mercato. Ma siamo ancora lontani dall’obiettivo di creare una cultura del lavoro e un ambiente professionale amico delle donne, attento alle loro esigenze, capace di accogliere e valorizzare le loro capacità. Grazie all’accordo di collaborazione stipulato da Unioncamere e Dipartimento delle Pari Opportunità nell’ambito delle iniziative del PNRR, ai Comitati per l’imprenditoria femminile è affidato l’incarico di mettere a punto, insieme al mondo associativo, la progettazione e l’organizzazione di servizi per l’introduzione nelle imprese del sistema di certificazione della parità di genere. Stando a una recente rilevazione dell’Osservatorio dell’economia della nostra Camera di commercio, già il 23% delle imprenditrici ravennati si è dichiarato interessato alla certificazione. Sono convinta – ha concluso Antonella Bandoli - che un mercato del lavoro più giusto ed equo, che premi il merito, le idee innovative e sostenibili, sarà sicuramente aperto ai talenti femminili, alla loro capacità di trasformare quelle idee in imprese vincenti".
Le imprese femminili giovanili e straniere. Soffrono le giovani imprenditrici: a fine 2024, le imprese condotte da donne under 35 erano 655, pari all’8,4% delle imprese in rosa ravennati. Una quota che va riducendo il proprio peso sulla componente imprenditoriale femminile rispetto all’anno precedente (nel 2023 erano l’8,7%) ma che continua a rimanere più elevata rispetto allo stesso indicatore riferito alle non femminili (6,05%), a conferma che il tessuto produttivo femminile resta mediamente “più giovane” di quello maschile. Sono concentrate per lo più nel Commercio (24,9%), nei Servizi alle persone (17,6%) e nel Turismo (15,3%). Se inoltre, in termini di variazione percentuale, le imprese femminili under 35, rispetto al 2023, evidenziano una tendenza negativa che conduce ad un -4,4% (-1,6% in Emilia-Romagna e -3,7% in Italia), il saldo netto annuale della movimentazione (cioè la differenza fra iscrizioni e cancellazioni volontarie) risulta essere in provincia di Ravenna largamente positivo (+63), anche se in rallentamento (era +113 nel 2023). Alla stessa data, le imprese femminili straniere sono risultate 1.119, pari al 14,3% del totale delle imprese ravennati in cui il controllo e la proprietà sono detenuti in prevalenza da donne (l’incidenza per le non femminili si ferma al 12,8%), in costante crescita. Sono diffuse, in particolare, nel Commercio (29,8%), Alloggio-ristorazione (18%) e Servizi alle persone (16,3%); rispetto al 2023 hanno fatto registrare un incremento tendenziale (+3,1%) ed è stata la crescita delle imprese femminili straniere a sostenere l’andamento complessivo. Le imprese femminili gestite da donne nate all’estero, in 10 anni sono risultate sempre in aumento, con una variazione percentuale più intensa (+40,2%) rispetto alle straniere non femminili (+10%). E anche nel 2024, al netto delle chiusure d’ufficio, le iscrizioni sono state superiori alle cessazioni (111 contro 82).
I settori. Crescono, in particolare, le imprese femminili nel Turismo (+4% rispetto al 2023), nei Servizi (+0,7%), fra cui ICT (+9,4%), e nelle Attività professionali, scientifiche e tecniche (+4,7%). Così come registrano andamenti positivi i settori del Credito (+5,8%), dell’Industria (+1%) e dei Servizi alle persone (+0,4%) con riferimento, in particolare, alla Sanità (+3,2%) ed alle Attività artistiche e di intrattenimento (+2,6%). In contro tendenza i settori più tradizionali: l’Agricoltura (-4,1% la variazione percentuale), Costruzioni (-3,1%), Commercio (-1,6%), Logistica (-1,3%) ed Attività immobiliari
(-3,9%).
Start up innovative. L’analisi della presenza femminile tra le star up innovative rileva un’incidenza che raggiunge quasi il 17%, mantenendo così stabile la quota rilevata per la totalità delle imprese registrate e colloca Ravenna al 27° posto nella graduatoria nazionale delle province.
La forma giuridica. Quasi il 62% delle imprese femminili sono individuali ma risultano in crescita le donne che scelgono forme giuridiche più strutturate come la società di capitale (+3,3%). In territorio negativo, tutte le tutte le altre forme organizzative, comprese le imprese individuali, diminuite del -0,9%, rispetto al 2023.
La sopravvivenza a dieci anni. Nei primi anni di vita la perdita annuale delle imprese femminili nate nel 2014 tende a risultare più elevata rispetto al dato dell’intera struttura produttiva locale, negli anni successivi i tassi si riducono e si avvicinano, diventando meno pesanti. Dopo 10 anni, il 45,3% delle imprese rosa risultano ancora attive nel 2024, con un’incidenza inferiore di quasi cinque punti rispetto al dato complessivo, ma migliore a quanto registrato per le nate nel 2013 (38,3%).
Addetti e valore aggiunto. In provincia di Ravenna, le imprese femminili danno lavoro al 16% di tutti gli addetti del settore privato, generando un valore aggiunto di circa 2,7 miliardi di euro.
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