Comunicato Stampa

Comunicato Stampa n. 2 - Tiene l'economia ferrarese ma c'è incertezza per il 2025

Govoni: “I fattori congiunturali spingono al rialzo, ma frenano alcuni ostacoli strutturali. 2025 cruciale, serve rilancio degli investimenti”
TIENE L’ECONOMIA FERRARESE: +0,8% NEL 2024 MA RESTA ALTA L’INCERTEZZA PER IL 2025
Soffrono Industria e Costruzioni, tengono i Servizi trainati dal Turismo. Export debole

Tiene l’economia ferrarese (+0,8% nel 2024), ma resta alta l’incertezza per il 2025. Soffrono Industria e Costruzioni, tengono i Servizi trainati dal Turismo. Export debole. Questi i dati principali diffusi ieri mattina (16 gennaio) dall’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio di Ferrara e Ravenna. "Il 2025 sarà un anno cruciale per la nostra economia", sottolinea Paolo Govoni, vice presidente della Camera di commercio di Ferrara Ravenna. "Serve aggiunge Govoni - un piano chiaro per rilanciare la competitività, che sia fondato su una visione di politica economica di lungo periodo. La coperta è corta ed è noto. Si tratta di fare delle scelte e indirizzare le poche risorse disponibili sui capitoli di sviluppo".

La fase di debolezza della manifattura è confermata anche dalle informazioni provenienti dall’indagine congiunturale camerale tra le imprese fino a 500 dipendenti che, nel terzo trimestre del 2024, ha registrato un’ulteriore flessione della produzione, con una diminuzione del -7,0% al confronto con lo stesso periodo del 2023, e del fatturato (-6,1% contro il -3,4%). Il risultato della regione Emilia-Romagna, pur in crescente difficoltà, segna una contrazione più contenuta (-4,2%). Nel terzo trimestre 2024, il volume d’affari delle costruzioni registra un primo evidente segnale negativo (-7,8%), dopo le incertezze dei dodici mesi precedenti, contrazione di maggior intensità per l’artigianato. Gli indicatori regionali mostrano andamenti in calo, sempre differenziati tra le tipologie di imprese, ma meno accentuati rispetto alla provincia di Ferrara. Se nel primo semestre 2024 il lento recupero delle vendite nel commercio al dettaglio, sembrava essersi fermato, confermando il livello raggiunto nello stesso periodo dello scorso anno, nei mesi estivi si è registrato un lieve andamento positivo (+0,8%) che coinvolge la grande distribuzione e il commercio al dettaglio alimentare.

Per quanto riguarda la dinamica dei dati di demografia delle imprese, ad un mese dalla fine del 2024, si segnala una leggera ripresa delle cessazioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (+1.690 unità) a fronte di 1.575 nuove iscrizioni che, dopo tre anni consecutivi di saldi positivi, determina un segno meno (-115 unità, contro le +7 del 2023) e fa rilevare al 30 novembre 32.085 imprese registrate. Il dato di fine periodo riferito allo stock delle imprese attive, tenendo conto anche delle 39 chiusure d’ufficio operate dal Registro delle imprese dall’1 gennaio al 30 novembre 2024, ammonta a 29.125 unità (-0,9%). Allo stesso tempo prosegue il trend di crescita per le unità locali di imprese con sede fuori provincia.

Gli indicatori del commercio internazionale di fonte Istat, confermando quanto l’indagine congiunturale del sistema camerale aveva rilevato nei trimestri precedenti, hanno invertito il trend positivo rilevato nel primo semestre dell’anno, con una lieve contrazione (-0,7%), causata dall’andamento negativo dei tre mesi estivi del 2024. Nel solo terzo trimestre dell’anno si rileva una riduzione delle vendite all’estero delle imprese ferraresi, con una variazione tendenziale trimestrale del -7,8%, nello stesso periodo del 2023 segnava un -8,4%. La flessione è da attribuire principalmente all’incertezza dello scenario internazionale e al riposizionamento globale delle filiere dell’industria pesante, in primis quella dell’automotive, ma il calo tendenziale delle esportazioni ferraresi nei nove mesi del 2024, circa 14 milioni in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, si è diffuso comunque nella maggior parte dei settori trainanti per il territorio.

1,9 miliardi di euro in esportazioni, destinati ancora per circa due terzi all’Europa, hanno visto ridursi il valore di prodotti diretti verso la Germania, che nonostante la forte contrazione di prodotti chimici e dell’automotive, è da sempre il primo partner straniero per la struttura imprenditoriale ferrarese (con un calo di circa 11 milioni pari al -3,1%) rispetto allo stesso periodo del 2023. Ad incidere di più sul risultato finale è stato il calo dell’export verso la Francia (diminuito di quasi 35 milioni, -12,5%, con una contrazione consistente della voce riferita ai macchinari). Per quanto riguarda invece l’extra Europa è soprattutto la riduzione dell’export verso la Cina a determinare il risultato finale. In controtendenza rispetto a molte delle principali destinazioni dei nostri prodotti e per importanza incrementale, da segnalare l‘aumento delle vendite negli Stati Uniti (+1,3%), dove le imprese ferraresi hanno collocato soprattutto macchine per impieghi speciali (poco meno di un terzo dell’export complessivo verso il paese), comparto per il quale si è registrato un aumento di oltre 9 milioni di euro che ha compensato la riduzione dell’automotive.

Gli Scenari delle economie locali realizzati da Prometeia, infine, stimano, per il 2025, una crescita del valore aggiunto ferrarese del +0,5%

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