Comunicato Stampa

Comunicato Stampa n. 20 - Boom di domande sul Bando per lo sviluppo di soluzioni digitali

Guberti: “L’implementazione dell’Intelligenza Artificiale è destinata a modificare radicalmente il mercato del lavoro e le imprese devono farsi trovare pronte a fronteggiare questo cambiamento, sia nella gestione della produzione, sia nella ricerca di nuovi talenti”
CAMERA DI COMMERCIO: BOOM DI DOMANDE SUL BANDO PER LO SVILUPPO DI SOLUZIONI DIGITALI 4.0
INVESTIMENTI GENERATI PER OLTRE 1,5 MILIONI DI EURO
112 le domande finanziate con un contributo medio di 4.285 euro
Digitalizzazione dei processi aziendali, cybersecurity e tecnologie cloud le soluzioni più adottate dalle imprese

112 le domande finanziate, con investimenti che superano il milione e mezzo di euro, sul Bando promosso dalla Camera di commercio (480.000 le risorse stanziate dalla massima Istituzione economica del territorio) per lo sviluppo di soluzioni digitali 4.0. Una partecipazione importante, che dimostra la volontà degli imprenditori – soprattutto giovani - di non mollare ma, anzi, di rinnovarsi, di introdurre tecnologie nuove, di investire per sostenere la propria presenza sul mercato.

Digitalizzazione dei processi aziendali, cybersecurity e tecnologie cloud le voci più gettonate dalle imprese ferraresi e ravennati, ma la ricaduta è doppia, sottolinea la Camera di commercio: in oltre il 64% dei casi, infatti, la consulenza è stata fornita da imprese del territorio, da quel terziario innovativo sempre più di supporto, in particolare, al comparto manifatturiero. Altrettanta attenzione è stata rivolta anche a progetti per lo sviluppo di modelli produttivi sostenibili, attraverso prodotti e servizi con minori impatti ambientali e sociali.

Grazie alle imprese, che hanno accolto il nostro invito ad investire nella transizione ecologica e digitale, e un vivo apprezzamento alle associazioni di categoria per la puntuale e preziosa diffusione della conoscenza di tale importante opportunità”. Così Giorgio Guberti, presidente della Camera di commercio di Ferrara e Ravenna, che ha aggiuntoSul digitale le nostre imprese hanno compiuto passi importanti e coraggiosi, ma meno del 10% utilizza l’Intelligenza artificiale mentre il 15% intende investire in questa tecnologia nei prossimi tre anni. L’implementazione dell’Intelligenza Artificiale è destinata a modificare radicalmente il mercato del lavoro e le imprese devono farsi trovare pronte a fronteggiare questo cambiamento, sia nella gestione della produzione, sia nella ricerca di nuovi talenti. Per questo – ha concluso il presidente della Camera di commercio - la formazione nella transizione digitale è una delle prove che l’intero Paese è chiamato ad affrontare, soprattutto per superare il mismatch tra domanda e offerta di lavoro”.

I numeri del Bando
    • Provincia di Ferrara: 71 le domande presentate di cui 47 ammesse al contributo, per un totale di incentivi liquidati di 203.000 euro
    • Provincia di Ravenna: 119 le domande presentate di cui 65 ammesse al contributo, per un totale di incentivi liquidati di 277.000
Delle 112 imprese che hanno ricevuto il contributo, 57 sono micro imprese (con meno di 10 dipendenti), 42 piccole imprese (meno di 50 dipendenti), 13 medie imprese (meno di 250 dipendenti).
Per quanto riguarda i settori di attività, i più rappresentati sono il settore dell’industria (30 le richieste finanziate), il commercio (27 le domande finanziate), i servizi all’impresa (22 le domande finanziate). Seguono i servizi alla persona (13 le domande finanziate), alloggio e ristorazione (10 le domande finanziate), i trasporti (5 le domande finanziate), l’agricoltura (4 le domande finanziate) e le costruzioni (1 domanda finanziata).
Forma giuridica delle imprese beneficiarie: 79 società di capitali, 16 società di persone, 6 imprese gestite in forma cooperativa e 11 le imprese individuali.
L’indagine della Camera di commercio: guardando alle performance economiche si comprendono meglio le ragioni che spingono le imprese ferraresi e ravennati a investire in digitalizzazione: le imprese digitali sono, infatti, più dinamiche sui mercati esteri rispetto a quelle che non investono (il 30% delle prime prevede un aumento nelle esportazioni nel 2024, contro un più ridotto 20% di quelle che non hanno investito), prevedono in un numero maggiore un aumentano del fatturato (47% contro 40%) e delle assunzioni (29% contro 19%). Hanno, inoltre, una maggiore capacità di fare rete.

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