Come si può proteggere un marchio a livello internazionale?

Inviato da mt.fortuna il Mar, 06/07/2022 - 11:05

Quando gli interessi commerciali del richiedente travalicano i confini nazionali è opportuno proteggere il marchio anche nei Paesi esteri interessati. Il titolare del marchio può scegliere, a seconda delle esigenze aziendali, tra le seguenti possibilità:

  1. deposito di un marchio internazionale, individuando i Paesi aderenti all’Accordo o al Protocollo di Madrid (in tutto sono oltre 70 Paesi, tra cui la Comunità Europea, come Organizzazione) nei quali il richiedente è interessato a proteggere il marchio. La domanda di un marchio internazionale può essere presentata solo successivamente al deposito del marchio nazionale. La domanda, redatta su moduli predisposti dall’OMPI (Organizzazione Mondiale per la Proprietà Industriale) di Ginevra e disponibili sul sito web www.wipo.org può essere depositata alla Camera di Commercio che ne curerà l’invio all’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi che a sua volta lo farà pervenire all’OMPI.
  2. deposito di un marchio comunitario, che consente attraverso un’unica domanda la protezione del marchio in tutti i Paesi dell’Unione Europea. In questo caso non è necessario presentare prima una domanda nazionale. La domanda di marchio comunitario, redatta su appositi moduli predisposti dall’OAMI (Ufficio per l’Armonizzazione del Mercato Interno), disponibili sul sito web http://oami.europa.eu può essere presentata all’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi presso il Ministero dello Sviluppo Economico - Roma, oppure direttamente ad Alicante in Spagna, dove ha sede l’Ufficio dei Marchi Comunitari, anche per via telematica.
  3. deposito di un marchio in singoli Paesi esteri, quando il Paese o i Paesi in cui si vuole proteggere il marchio non rientra nelle convenzioni internazionali sopra citate, oppure si tratta di un solo Paese estero, e quindi una domanda internazionale o comunitaria risulterebbe più onerosa. In questo caso è consigliabile che la domanda venga presentata da un mandatario autorizzato o studio professionale abilitato con iscrizione in un apposito Albo, in quanto è necessario conoscere la lingua del Paese designato e le leggi locali riguardanti i marchi e i risvolti fiscali dell’operazione.
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